Ho scritto di piccole eccellenze ma anche di grandi aziende produttrici. Mi piace scoprire i piccoli produttori appassionati, i vini poco conosciuti con enormi potenzialità ma senza mai dimenticare coloro che hanno fatto la storia, le grandi aziende che hanno portato il nome del proprio paese in giro per il mondo, quelle che hanno recuperato varietà autoctone e senza le quali i piccoli non potrebbero sopravvivere in molti casi (leggi un articolo a tal riguardo qui).
E so di sollevare un bel trambusto nel proporre un annoso argomento di discussione: può, la grande azienda, quella da milioni di bottiglie, produrre un grande vino? Molti appassionati si chiedono come fa la grande azienda ad avere un controllo sui propri terreni e su ogni singola bottiglia?
Una volta, durante uno dei miei tour, un noto personaggio del vino mi disse “Piero Antinori avrà probabilmente bisogno del GPS per recarsi nelle sue tenute” ma non sono affatto rari gli esempi di grandi nomi (che fanno grandi numeri) noti per la qualità dei propri prodotti.
Non ultimo la rinomata azienda di Franciacorta “Ca’ del Bosco”. Questa è protagonista di una delle sfide di Briatore “The Apprentice” il quale, su Sky, cerca un potenziale collaboratore. In questa puntata, dunque, Ca’ del Bosco si mostra con tutto il suo fascino a partire dal cancello che ti introduce in una tenuta da favola.
Nel giardino alcune opere ed un giardino giapponese dove ci si sente realmente in un’altra dimensione. Ed entrando una mappa interattiva che -senza GPS!- consente di individuare le zone di produzione cliccando un pulsante che determinerà l’illuminazione delle diverse aree. (vedi foto, sopra)
Ed il tour non può che iniziare da qui con la responsabile ospitalità affabile e disponibile. Il tour prosegue senza intoppi dato che il percorso è realmente guidato da segnaletica su strada (vedi foto): non potete perdervi. e da lì la zona di produzione, affinamento, seconda fermentazione e così via con tutte le accortezze che un’azienda del genere ripone nei minimi dettagli: vedi ad esempio il cambio di colore luci man mano che ci si sposta dall’alto verso il basso e il livello di temperatura cambia in base alle esigenze… di… lui, sua maestà… il “vino” protagonista delle mie storie, delle nostre serate dai tempi di Bacco!
Ma no, non ho dimenticato di rispondere alla questione posta già in partenza dal titolo e allora invece che recensire singolarmente tutti gli ottimi vini dell’azienda (ci sono fior fiore di sommelier che lo hanno fatto nei minimi dettagli) mi piace fare un paio di esempi per rispondere alla questione in gioco. 2 semplici elementi perché grandi numeri significa anche maggiori investimenti, quello che probabilmente aiutano al fatidico controllo. Ca’ del Bosco rinomata azienda di bollicine italiane della Franciacorta (in provincia di Brescia, in Lombardia-leggi un articolo più dettagliato qui) produce non solo spumanti ma anche vini bianchi e rossi e tiene a sottolineare che il nostro disciplinare è senza dubbio più rigido di quello dello Champagne (critici, scatenatevi). Questi vigneti sono dedicati, per grandissima parte alla produzione del loro cavallo di battaglia: la Cuvée Prestige, Franciacorta cosiddetto “base” (Chardonnay 75%, Pinot Bianco 10%, Pinot nero 15%) in elegante bottiglia. Ebbene, sono loro a mostrarmi il tino più grande della franciacorta usato proprio per la Cuvée Prestige; il calcolo è semplice con 2 tornate producono l’intera quantità di prodotto e questo consente di non avere differenze di produzione nelle singole bottiglie. Mi comunicano anche di essere tra i pochissimi ad avere un macchinario per il lavaggio delle uve.
Ce ne è un’altra di accortezza, Ca’ del Bosco è tra le pochissime aziende che produce le bottiglie magnum sin dall’inizio. Intendo dire che la rifermentazione avviene già nella bottiglia da 1,5 l (la Magnum appunto, il doppio della bottiglia classica da 0,75) e sappiamo bene che il risultato in bottiglie più grandi è superiore.
[…] (Lombardia region, north of Italy) , where I wrote about some curiosities (read the article here) I would write, now, about their top wine, […]
[…] that should never be the current ones! L.R. had also a sort of discussion with the well-known Ca’del Bosco, Italian house of sparkling wines, when they realized a similar packaging with transparent bottles […]